«Quando sono entrato in società, nell’ormai lontano 2000, mi sono trovato in un ambiente molto particolare e mistico - dice Giulio Bongiovanni, attuale proprietario della Distilleria Montanaro -. Il lavoro che facciamo giornalmente è a tutti gli effetti sublimazione della materia: trattiamo un solido (la vinaccia), trasformandolo in un gas e successivamente in gocce di alcol etilico profumate e purissime. L'impianto, utilizzato secondo il progetto dell'alchimista Trussoni, è sempre lo stesso, tenuto in manutenzione scrupolosa da abili artigiani. I nostri strumenti di lavoro sono le nostre mani: non potete immaginare che soddisfazione».